Lettone o cameretta? Come crescere dei figli forti e sicuri di sè.

Lettone o cameretta? Un quesito molto dibattuto. Ogni genitore sostiene una diversa teoria.

Il momento del sonno è per ognuno di noi molto importante. Se fatto nelle condizioni ideali si sente una sensazione di ristoro e si prova gioia e pace. Dormire poi con le persone che amiamo ci dà un beneficio maggiore e ci fa annullare ogni paura e fragilità.

La stessa cosa provano i bambini molto piccoli. Hanno molto bisogno del contatto con la madre, dopo 9 mesi in cui si sono sentiti lei una cosa sola.

Al momento della nascita, l’adattamento alla nuova condizione avviene lentamente e con l’incoraggiamento delle persone che lo circondano.

Lettone o cameretta?

Durante la notte il neonato si sveglia spesso, perché si trova ancora nella fase di adattamento e con il pianto vuole farci capire che ha bisogno di noi. Molto spesso i genitori si devono alzare in piena notte per cullarlo e consolarlo. Spesso il neonato si tranquillizza solo che lo hanno messo a dormire con loro.

Ci sono teorie discordanti riguardo il fatto di dorrmire o no nel lettore con mamma e papà.

La teoria più antica, riteneva più sano che il bambino dovesse starsene nel suo lettino, possibilmente anche in una stanza separata.

Una nuova corrente chiamata “Educazione con un attaccamento naturale” sostiene che bisogna far dormire i figli nello stesso letto con i genitori. Questo dovrebbe durare fino a quando gli stessi bambini sentano di staccarsi e desiderare l’indipendenza.

Questa nuova corrente ha suscitato tanti dibattiti.

Ci sono genitori che la sostengono pienamente, ritenendo che in questo modo cresce l’autostima dei loro bambini. Sentendosi più amati, crescerebbero più sicuri di sè e pronti per una vita sociale di successo. Sono in disaccordo altri genitori che ritengono che proprio così facendo i bambini sarebbero degli insicuri, non sarebbero capaci di autonomia e dipenderebbero dai genitori anche da adulti.

Tutto nasce da studi condotti dallo psicanalista John Bowlby. Egli sviluppò la “Teoria dell’adattamento”.

Lo psicanalista basò questi studi sulla sua propria esperienza personale, che a dir poco potrebbe ritenersi estrema. Egli,  infatti venne allontanato dai suoi genitori, che vedeva raramente. Venne affidato a una balia alla quale si attaccò moltissimo. All’età di 4 anni si separò da lei e questo fu per lui un evento traumatico. Divenne, così, un ragazzo molto insicuro, ansioso e pieno di paure.

Egli si appassionò allo studio della psicanalisi. Scoprì la relazione fra la privazione estrema di attenzione e affetto e  il comportamento del bambino. Egli dedusse che, nel caso di carenza affettiva, i bambini  sono propensi al fallimento scolastico e sociale, ai problemi mentali e alle malattie croniche.

Lettone o cameretta?

Al giorno d’oggi questa teoria è stata mal interpretata poiché qui si  è trattato di situazioni molto gravi.

In molte famiglie si ritiene che l’attaccamento consista nel tenere il bambino più attaccato a sè. Sempre in braccio, prolungando il periodo di allattamento, addirittura fino all’età scolare.  Non privarlo del ciuccio o del biberon e anche a dormire nello stesso letto con i genitori

Studi effettuati presso l’Università di Wisconsin da più di 30 anni hanno analizzato lo sviluppo dei bambini. Hanno dimostrato che un legame sano fra genitori e figli non si fonda su un tipo di dipendenza così eccessivo.

Un legame sano è basato sulla capacità dei genitori di reagire sensibilmente e in modo appropriato ai segnali del neonato.

Un bambino rassicurato, crescerà forte e sicuro a scuola, sul posto di lavoro e nei rapporti sociali. Quando un genitore con i dovuti modi tranquillizzerà il piccolo, lo incoraggerà a rimanere nella propria stanza, gli trasmetterà la serenità e la gioia.

Solo così otterrà la su fiducia.

Per concludere ogni famiglia può crescere il proprio figlio come ritiene più giusto. Seguendo il proprio istinto e riempiendolo d’amore, forse riuscirà a formare un futuro uomo più sicuro di sè e pronto per affrontare i problemi della vita.

Lettone o cameretta?

Non è sano cedere a tutti i capricci dei propri figli.

Un NO detto oggi è un modo per fargli accettare le sconfitte di domani.

Essere sempre severi non fa bene perché i piccoli hanno bisogno di sentirsi al sicuro e amati.

Dormire con mamma e papà?

Fatelo pure, ma con moderazione. Giocate assieme, fatevi il solletico, coccolatevi fin quanto ne avete voglia.

Fin quando vi darà gioia, tenete i vostri cuccioli accanto, non rinunciate a dei momenti magici da condividere con loro.

Siate il loro sostegno e la mano più forte che li guiderà verso il futuro.

fonte consultata qui

 

 

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